Patate: più di un semplice contorno

“Io a cena non mangio mai carboidrati, solo carne o pesce con contorno di patate.”

Quante volte ti è capitato di pensarla così? Oppure di sentirlo dire? È un’abitudine molto diffusa, eppure contiene un fraintendimento importante che può influenzare il tuo equilibrio alimentare.

Le patate non sono un semplice contorno come le verdure.

Le patate sono un alimento ricco di carboidrati complessi, proprio come la pasta, il pane o il riso. Questo significa che, dal punto di vista nutrizionale, non vanno considerate alla stregua di un contorno “leggero” o “di accompagnamento”, ma come una fonte di energia fondamentale nel pasto.
Spesso, ai contorni viene aggiunto anche il pane. Se pensi alle patate solo come contorno, è molto probabile che tu stia eccedendo con la quantità totale di carboidrati senza rendertene conto.
 
Perché è importante riconoscerlo?
Quando mettiamo nel piatto contemporaneamente patate e pane (o pasta), stiamo aumentando la quantità complessiva di carboidrati senza aumentare proporzionalmente le fibre, le vitamine e i minerali delle verdure. Questo può portare a un pasto sbilanciato, che:
  • Non ti fa sentire sazio a lungo: perché manca la componente fibrosa delle verdure che rallenta la digestione e aiuta a mantenere stabili i livelli di energia.
  • Può aumentare la voglia di spuntini fuori pasto o dolci: l’assenza di fibre e nutrienti può generare sbalzi di fame e energia.
  • Riduce la qualità nutrizionale complessiva del pasto: perché le verdure non sono solo “riempitivi” ma contengono micronutrienti essenziali al benessere e alla regolazione del metabolismo.
 
Esempio pratico di sostituzione
  • 80 grammi di pasta cotta apportano circa 22-25 g di carboidrati
  • 50 grammi di pane (circa una fetta media) apportano circa 20-22 g di carboidrati
  • 150-170 grammi di patate cotte apportano una quantità simile di carboidrati, circa 22-25 g.
Quindi, per sostituire 80 g di pasta cotta con le patate, servono circa 150-170 g di patate cotte.
Per sostituire una fetta di pane (50 g), servono circa 130-150 g di patate cotte.
 
Per esempio, se a cena di solito mangi 80 grammi di pasta con carne e verdure, potresti provare a sostituire la pasta con 150-170 grammi di patate al forno, sempre accompagnate da una buona porzione di verdure di stagione, e senza aggiungere pane.
Questo ti permette di:
  • Mantenere il bilanciamento dei macronutrienti
  • Integrare vitamine e fibre attraverso le verdure
  • Sentirti sazio e leggero senza rinunciare al piacere di mangiare
 

Come abbinare le patate in modo equilibrato?

Le patate, pur essendo un alimento nutriente e molto versatile, devono essere abbinate correttamente per valorizzarne i benefici e mantenere il pasto bilanciato.

Ecco alcune idee per abbinamenti bilanciati:
  • Filetto di pesce + patate al forno (150-170g) + insalata mista con rucola, finocchi e arancia
  • Uova strapazzate + purè di patate + zucchine trifolate
  • Pollo alla griglia + patate dolci + cavolo cappuccio e carote
  • Patate lesse + ceci + fagiolini al limone e olio EVO
 
Perché le patate non fanno ingrassare?
Spesso le patate vengono evitate o demonizzate perché considerate “ingrassanti”. Ma questo non è corretto: le patate sono un alimento sano e nutriente se inserite nel contesto di un pasto equilibrato.
Il problema nasce quando vengono consumate in eccesso o abbinate ad altri carboidrati come pane o pasta, aumentando l’apporto calorico e sbilanciando il pasto.
 

Ma quindi non posso mai abbinare la pasta con le patate ?

Pasta e patate non è un piatto sbagliato, così come non lo è aggiungere il pane ad un piatto dove sono presenti le patate. Non è un “errore alimentare”, né una tragedia, né la fine del mondo e soprattutto non fa ingrassare per definizione.
È un piatto della nostra tradizione: saporito, appagante, spesso legato a ricordi di casa e famiglia.

Sì, combina due fonti di carboidrati (pasta e patate), ma questo non significa che sia dannoso. Significa solo che è un pasto più energetico, e come tale va inserito in un’alimentazione pensata.
 

Perché non succede nulla se lo mangi?

Perché il corpo non lavora “a pasto singolo”.
Funziona in modo molto più intelligente e complesso:
  • Regola il bilancio energetico sul medio-lungo termine
  • Tiene conto del tuo stile di vita, del movimento, del metabolismo, del sonno
  • Si adatta in modo fisiologico a giornate più o meno ricche
Inserire un piatto più ricco in un contesto di alimentazione consapevole e varia, non è un tragico errore che ti condanna all’obesità, né richiede di “compensare” o restringere i pasti successivi.

Questo approccio può anzi essere controproducente, perché alimenta il senso di colpa e interrompe il rapporto sereno con il cibo.
Se quel giorno avevi più fame, più bisogno di calore, o semplicemente volevi gustarti qualcosa che ti piace… va benissimo così.

Ciò che conta è come mangi nella quotidianità, durante tutta la settimana, tutto il mese, tutto l’anno, non il singolo piatto.
 
Dobbiamo imparare ad uscire dalla logica del “giusto o sbagliato”, del “troppo o troppo poco”…
Dobbiamo imparare a prenderci cura di noi con metodo e consapevolezza.
Il cibo deve tornare a essere ciò che è: nutrimento, energia, piacere.
Un alleato per il benessere, non un nemico da combattere.
Tutto in pieno stile de L’alimentazione pensata.
 
Cambiare prospettiva sul ruolo delle patate ti permette di gustarle senza sensi di colpa e con la consapevolezza di stare rispettando il tuo corpo.
Non si tratta di eliminare o ridurre gli alimenti che ami, ma di inserirli nel modo giusto all’interno della tua alimentazione pensata e bilanciata.

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