Nutrirsi è un atto semplice ed istintivo, è uno dei bisogni primari. Dalla nascita, il cibo accompagna ogni giorno della nostra esistenza.
In assenza di cibo possiamo sopravvivere fino a 30-40 giorni e quest’ arco di tempo, in assenza di acqua, si riduce drasticamente. Eppure, molto spesso, non mangiamo perché ne avvertiamo realmente il bisogno, almeno non dal punto di vista fisiologico…
La nostra percezione di “fame” viene, spesso, condizionata da altre esigenze che sono legate al piacere.
Il desiderio di un particolare cibo non è “fame”, ma appetito e non sempre è connesso ad un’ effettiva necessità, ma alla sensazione di piacere che ne accompagna l’assunzione, dovuta alla stimolazione dei sistemi dopaminergico e serotoninergico.
Attraverso questi meccanismi, la sfera psichica ed emotiva influenza profondamente le nostre abitudini e scelte alimentari.
Il cibo può essere compensazione nei momenti meno felici e più stressanti e diventa condivisione nella sfera familiare e sociale.
Ogni occasione di incontro e di festa prevede di consumare insieme il cibo,
in un clima appunto conviviale.
In molte occasioni, però, dedicarsi alla preparazione dei pasti può essere un ulteriore impegno e motivo stress che va ad aggiungersi alla lunga lista di cose che si affollano nelle nostre giornata e quindi, perché perderci del tempo?
Purtroppo, questi comportamenti, sono spesso nemici di un sano e corretto stile di vita. Perché?
Vorreste davvero dirmi che sul vostro curriculum non c’è l’elenco di una serie di abbuffate compulsive di cibo “non troppo sano”? O che, magari, non avete mai attraversato un periodo in cui di mangiare non volevate proprio saperne?
E’ necessario sostenere un’alimentazione sana
In un contesto di vita così frenetica, dove gli stressor si sommano e ci debilitano fisicamente e psicologicamente è fondamentale fornire al nostro corpo tutto ciò di cui ha bisogno.
E per farlo è necessario acquisire una maggiore consapevolezza,
consapevolezza che non riguarda solo le scelte del cibo e l’acquisizione di un’educazione alimentare, seppur fondamentali al fine del raggiungimento di uno stato di benessere.
Si tratta di un percorso che ci conduce verso una maggiore introspezione,dobbiamo imparare a conoscerci.
E’ necessario separare gli stimoli della fame e della sazietà dai nostri pensieri, e per fare ciò è necessario imparare a riconoscere gli input provenienti dall’esterno, quei trigger che fanno sì che il nostro cervello non controlli più certi impulsi e ci spinga verso comportamenti che non rispettano le nostre necessità.
Qual è il segreto?
Un’alimentazione pensata, ragionata, studiata per soddisfare le nostre esigenze nutrizionali e di vita,
in grado di rispettare i nostri tempi;
una strategia che ci permetta di raggiungere i nostri obiettivi,
che ci faccia sentire a nostro agio,
che ci dia metodo, serenità e consapevolezza.
E’ così che viene resa sostenibile, nel tempo,
una strategia alimentare.
E’ questo che Eathink vuole raggiungere.