La trafilatura al bronzo

“Com’è ruvida! Si sente che è artigianale.”

Può sembrare solo una questione estetica. E invece…
Se sei concentrato sulla cura della tua alimentazione dando importanza a calorie, macronutrienti e quantità, potresti pensare che la scelta della pasta sia marginale. E invece no.
Anche un dettaglio apparentemente piccolo, come la trafilatura, può fare la differenza.

Non parlo solo del gusto, ma anche di come il tuo corpo digerisce e utilizza ciò che mangi.

Forse hai già sentito questa parola, ma ti spiego in parole semplici. La trafilatura è il processo attraverso cui la pasta prende forma. La semola viene spinta sotto pressione attraverso un disco chiamato trafila, che le conferisce la forma che conosciamo: spaghetti, penne, fusilli…

Se la trafila è in bronzo, la pasta esce ruvida, con microcanali e piccole irregolarità sulla superficie.

Se invece è in materiali più moderni, come teflon o acciaio lucido, la pasta risulta liscia e quasi impermeabile.

E fidati, questa differenza non è solo estetica.

Questa ruvidità cambia tutto. Il condimento si aggrappa meglio, le spezie e le piccole particelle restano dove devono essere, e persino l’acqua penetra nella pasta in modo più graduale durante la cottura. Il risultato? Una consistenza più “viva”, un gusto più pieno e un rilascio più lento degli zuccheri, che significa meno picchi glicemici e più energia costante.


Un po’ di scienza… 

Durante la cottura, l’amido della pasta si idrata e gelatinizza, cioè si gonfia e si rende più digeribile.

Nella pasta trafilata al bronzo, la superficie porosa rallenta leggermente questo processo. Questo si traduce nel fatto che il glucosio viene rilasciato più gradualmente nel sangue. Il picco glicemico è meno pronunciato e l’insulina lavora in modo più equilibrato.

La pasta di semola di grano duro contiene glutine, che forma una rete proteica. La trafila al bronzo favorisce una cottura più uniforme e un’idratazione bilanciata, preservando meglio questa struttura.

La combinazione di amido e proteine rallenta la digestione, aumenta la sazietà e riduce la voglia di abbuffarsi.

E non finisce qui.

La porosità della pasta permette al condimento, magari un filo d’olio, sughi, verdure o proteine, di aderire meglio. Questo non solo migliora il gusto, ma aiuta anche il tuo corpo ad assorbire meglio vitamine e nutrienti liposolubili.

In pratica, la pasta diventa più “efficace” per il tuo organismo, senza che tu debba fare nulla di speciale.


Dal punto di vista nutrizionale

La pasta trafilata al bronzo ovviamente non va a modificare il contenuto di carboidrati, proteine o grassi, perché quelli dipendono dalla farina che scegli.

Però può fare la differenza nella cottura e nell’idratazione: l’acqua e il calore penetrano meglio nella massa della pasta, mantenendo un cuore compatto e una consistenza più uniforme.

Questo si traduce anche in un rilascio più graduale degli zuccheri, quindi un indice glicemico più controllato, e in una maggiore sensazione di sazietà, perché il corpo ha tempo di “leggere” gli zuccheri e le proteine, senza picchi improvvisi.

Non serve usare la pasta al bronzo in tutti i piatti.

Se prepari un sugo leggero o un piatto veloce, va benissimo anche una pasta liscia. Ma quando vuoi che il sugo si leghi bene e sprigioni tutto il suo sapore, quando vuoi modulare l’effetto glicemico del pasto, o semplicemente gustare una pasta al dente che “vive” in bocca, allora la differenza si sente davvero.

E come riconoscerla?

Basta dare un’occhiata alla confezione: cerca diciture come “trafila al bronzo” o “trafilata al bronzo”.

Se la pasta appare troppo liscia o chiara, probabilmente non lo è.

Cuocila al dente, così manterrà tutte le sue caratteristiche e abbina sempre condimenti più densi che aiutano ad esaltare il gusto del tuo piatto.


La differenza che si sente

Non sto parlando di miracoli, ma di piccoli dettagli che cambiano l’esperienza del pasto. La pasta al bronzo ha una consistenza più soddisfacente, il sugo resta attaccato, la digestione è più graduale e la sensazione di sazietà arriva prima. È come se il piatto “lavorasse” per te. E la cosa bella è che non serve stravolgere nulla: basta scegliere un prodotto di qualità e cuocerlo al dente.


In conclusione…

Spesso ci concentriamo solo su calorie, quantità o macronutrienti e dimentichiamo che il modo in cui il cibo è fatto influenza il nostro corpo e le nostre sensazioni.

La pasta trafilata al bronzo non cambierà miracolosamente la tua alimentazione ma rende il piatto più consapevole, più godibile e più “amico” del metabolismo.

È un dettaglio che parla di cura, qualità e piacere.


“L’alimentazione pensata”  serve a questo.
Ti premette di decidere e scegliere con cognizione in modo che ogni piatto diventi un gesto consapevole

 

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